Due uomini vittime di estorsioni dalle amanti che pensavano così di affrontare la crisi

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San Giovanni Suergiu | Estorcono denaro ai propri amanti per la crisi economica

Due uomini vittime di estorsioni dalle amanti
che pensavano così di affrontare la crisi

Uno dei due episodi l'altra mattina, a San Giovanni Suergiu, alle 10.20
Un imprenditore del settore alimentare si è visto costretto a pagare
prima 5mila e poi 3 mila euro alla donna con la quale aveva avuto un
rapporto, e da lei un figlio, otto anni prima: un'altra voleva il «vitalizio»

Redazione Online

L'ingresso di San Giovanni Suergiu
L'ingresso di San Giovanni Suergiu

SAN GIOVANNI SUERGIU | È vero che siamo in tempo di crisi. Crisi economica, pesanti tasse da pagare, e se non hai un’entrata come fai? Sarà colpa del governo Monti, chissà, la storia di due donne e due uomini, questi ultimi entrambi sposati, che in provincia di Carbonia sono stati vittime di estorsione da parte delle due donne, con le quali avevano intrattenuto rispettive relazioni sentimentali. Le storie fra di loro sono separate, sia chiaro. Ma la particolarità dell’accaduto è grave in quanto i due fatti seppur separati sono accaduti nella stessa zona.

L’ultimo dei due episodi risale a qualche giorno fa. Lui, un imprenditore che lavora nel settore della distribuzione alimentare, si era visto chiedere dei soldi da parte della donna con la quale aveva intessuto una relazione extra matrimoniale. L’uomo probabilmente ha sbagliato, certamente sì se ha tradito la moglie. Ma l’amante, com’è noto, non ci ha fatto una bella figura a chiedergli denaro prima una e poi una seconda volta.

I PRECEDENTI | L’uomo in un primo momento ha ceduto, e ad una richiesta esplicita da parte dell’amante, una barista di San Giovanni Suergiu, di 30 anni, anziché denunciare il fatto ha ritenuto di dover pagare il conto salato, 5mila euro in contanti alla donna, la quale avrebbe minacciato di avvertire la moglie non solo della relazione extraconiugale, ma anche pare della presenza di un figlio illegittimo. E lui, che con lei ci era stato insieme otto anni prima, da due anni era oggetto di pressanti richieste e numerosi sms da parte della donna, che lo ha minacciato di raccontare della sua paternità.

LA FINE DI UN INCUBO | Sui 5mila euro, l’imprenditore ci aveva messo una pietra sopra. Ma a questi in breve tempo se ne sono aggiunti altri 3mila, sempre in contanti, e sempre per mano della stessa donna che lo ha minacciato con sms e telefonate continue. Colpa della crisi, si diceva. Che guarda caso proprio due anni fa è cominciata. E in varie forme sta dimostrando la sua esecuzione. Il 27 settembre scorso, poi, dopo l’ennesima minaccia, l’uomo non ce l’ha fatta più e d’accordo col personale della Squadra mobile della questura di Cagliari, ha simulato l’incontro per il pagamento. E ieri, alle 10,20 gli uomini coordinati da Leopoldo Testa dopo essersi appostati in via Porto Botte per verificare la reazione della donna al pagamento del danaro, sono intervenuti e l’hanno arrestata in flagranza di reato con l’accusa di estorsione. La donna aveva infatti ricevuto effettivamente il denaro.

Su disposizione del magistrato di turno, Secci, la donna per motivi di assistenza familiare è stata condotta presso la propria residenza, ai domiciliari in attesa della convalida del gip. E pensare, che l’altro episodio analogo è avvenuto proprio la settimana scorsa e l’arresto è stato effettuato dagli uomini di Polizia dello stesso ufficio. In quel frangente, la donna aveva addirittura chiesto una sorta di vitalizio, sempre per non rivelare la relazione segreta, che altrimenti avrebbe compromesso il matrimonio con la vera moglie. Un vitalizio a tempo indeterminato che, ha pensato lei, le avrebbe consentito un proseguimento felice. Ma così non è stato.

Domenica 30 settembre 2012

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